TOUR CALABRIA
Alla scoperta dell'estremo sud dell'Italia.
La Calabria è la punta dello Stivale, l'estremo sud dell'Italia. Il clima accogliente, gli splendidi colori del mare, le coste rocciose alternate a litorali sabbiosi, la sua natura selvaggia e misteriosa, i sapori intensi e genuini della cucina locale e le testimonianze delle sue antiche origini rendono la Calabria un posto unico, da ammirare sia d'inverno che d'estate. Chi ama la natura potrà addentrarsi nell'entroterra calabrese, scoprendo un paesaggio puro e incontaminato. Per gli amanti dell’arte non vorranno perdere l'occasione di ammirare i famosi “Bronzi di Riace”. Le “fiumare” e le “grandi pietre” dell'Aspromonte, i “patriarchi vegetali” della Sila, la ricchezza faunistica delle Serre.
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Il Castello aragonese, è uno dei simboli di Reggio Calabria. Le sue origini risalgono all'età calcidese, periodo in cui nell'area del castello, risiedevano le mura di cinta dell'acropoli. Fu l'imperatore Giustiniano a creare un centro fortificato. Dalla dominazione bizantina a quella normanna, il Castello fu ampliato da Federico II di Svevia. Dopo le guerre tra angioini ed aragonesi, fu fortificato dalla regina Giovanna I nel 1381. Modificato in epoca spagnola da re Ferrante con l'aggiunta due torri e del fossato sul torrente Arangi. Nel 1860 la Città di Reggio Calabria ed il Castello vennero espugnati da Giuseppe Garibaldi. Nel 1897 fu dichiarato Monumento Nazionale. Successivamente, per congiungere la Via Aschenez alla Via Cimino la fortezza fu demolita in parte. Vennero mantenuti le due torri aragonesi che tutt'oggi caratterizzano la fortificazione. Oggi è un centro di aggregazione culturale comunale, ospita mostre, eventi e fa parte del sistema dei beni culturali di Reggio Calabria.
La Chiesa di Santa Maria dell'Isola è il simbolo di Tropea. Sorge su un bellissimo isolotto che è riconosciuto come simbolo di Tropea, nota località turistica del Tirreno calabrese. I rimaneggiamenti architettonici, lasciano intravedere dei caratteri altomedioevali bizantini. La scalinata di accesso alla chiesa è stata costruita scavando degli scalini nella roccia. Ancora incompleta la scalinata era raggiungibile per mezzo di una rampa in coincidenza con l'edicola dedicata al luogo ove fu posta per la prima volta la statua lignea della Madonna. Nei pressi di questa rampa era stata scavata una chiesetta rupestre dedicata a S. Leonardo che, divennero magazzini dove questi custodirono gli attrezzi della pesca. All'interno della chiesa sono state rilevate delle tombe medioevali: una al centro della chiesa attribuita al maestro di Mileto; una di cui ci rimane la pietra tombale, con sopra scolpiti in rilievo una figura di “Ecce Homo” e di due figure femminili e della terza, bizantina ci restano solo frammenti.
Il Parco Nazionale del Pollino si estende al nord della Calabria ed è l'area protetta più grande d'Italia. In esso è inserito il gruppo montuoso del Pollino, il più elevato dell'Appennino Meridionale. Il versante lucano del Parco è suddiviso in quattro vallate principali: la Valle del Mercure, la Valle del Frido, la Valle del Sarmento e la Valle del Sinni. Appartengono al territorio calabrese la Valle del Raganello e la Valle del Coscile. Il Parco offre paesaggi incantevoli, con grandi aree incontaminate e differenti a seconda dell'altitudine. Il Parco è consigliato a chi ama il trekking e l'escursionismo, a chi ama il contatto diretto con la natura più incontaminata e selvaggia, a chi ama l'alpinismo e il rafting. Una peculiarità del territorio e quindi un'esperienza per i visitatori è quella dei prodotti tipici del Pollino, resi autentici e genuini dal processo di lavorazione secondo antiche tradizioni, dal peperone di Senise, alla melanzana rossa di Rotonda, dal miele alle marmellate e dai salumi.
ll Castello Ducale di Corigliano è uno dei castelli più belli e meglio conservati dell'Italia meridionale. Il castello presenta una distribuzione dei locali ben definita. Sul piano terreno sono ubicate le prigioni, utilizzate anche come dispense per la raccolta delle acque pluviali. All'interno di queste camere sono poste queste vasche scavate nella pietra. Successivamente procedendo verso il piano ammezzato un corridoio ci porta direttamente alla cucina, la quale mostra ai visitatori tutti gli elementi tipici su come venivano conservati e preparati i cibi all'epoca. Dalla cucina è possibile raggiungere la Sala dei Trofei di Caccia e la Sala Santa Barbara. Salendo verso il primo e secondo piano si raggiunge il piano reale, dove si trova la Sala del Trono. Da notare il caminetto in marmo di Carrara, con i putti, realizzato da Francesco Jerace. La finta porta invece era collegata a un montacarichi che dalla cucina ottocentesca serviva per far arrivare il cibo nella sala da pranzo.
Il Parco Archeologico di Scolacium si trova in località Roccelletta di Borgia, zona completamente conturbata con i quartieri marinari del comune di Catanzaro. Rimangono interessanti i resti che dimostrano l'impianto della colonia romana, con i suoi monumenti più importanti. Vanno, dunque, segnalati gli avanzi delle strade lastricate, degli acquedotti, dei mausolei, di altri impianti sepolcrali, della basilica e di un impianto termale. Il teatro poggia sul pendio naturale della collina e poteva ospitare circa 5000 spettatori. Fu costruito nel corso del I secolo e fu dotato di una nuova scena in occasione della fondazione della colonia da parte di Nerva, in concomitanza con il notevole sviluppo monumentale della città e con l'ampliamento dell'intero abitato. Dal teatro proviene la maggior parte del materiale recuperato durante gli scavi, tra cui spiccano i frammenti architettonici e gruppi scultorei. Poco distante dal teatro si trovano i resti dell'anfiteatro, risalente all'imperatore Nerva.
Il Parco nazionale della Sila è situato nel cuore della Sila. La sede del parco si trova a Lorica. Al suo interno il Parco nazionale della Sila custodisce uno dei più significativi sistemi di biodiversità. Il simbolo del Parco è il lupo, specie depredata per secoli e fortunatamente sopravvissuta fino al 1970, anno in cui venne istituita una legge a favore della sua salvaguardia. All'interno del Parco vi si trovano 3 dei 6 bacini artificiali presenti sull'altopiano silano e la sua superficie boschiva è molto ampia, tanto è vero che fra i Parchi nazionali italiani è quello con la maggior percentuale di superficie boscata, costituita principalmente da faggete e pinete del tipico pino silano (Pinus nigra laricio). Ampie sono le vallate che si aprono lungo le dorsali del Parco ove è praticata la pastorizia, con forme di transumanza ed alpeggio che resistono tutt'oggi, e l'agricoltura legata soprattutto alla coltivazione della patata della Sila I.G.P.
Capo Colonna è uno dei luoghi simbolo della grecità d'Occidente; è uno dei siti archeologici più famosi della Calabria. Il “Santuario di Hera Lacinia” di Capo Colonna, fu uno dei santuari più importanti della Magna Grecia dall'età arcaica fino al IV secolo a.C. All'area archeologica è annesso un museo che raccoglie i reperti più recenti trovati a Capo Colonna. L'ingresso del Parco è costituito dal nuovo Museo Archeologico, che raccoglie i reperti rinvenuti nell'area di scavo antistante. Superando l'ingresso si entra nel santuario di Hera Lacinia. La zona sacra si articola in due aree orientate ad est, ed attraversate dalla solenne Via Sacra. Di fronte l'ingresso della Via Sacra è situato il tempio di Hera Lacinia. Oggi del maestoso tempio rimane una sola colonna superstite con stilobate, in stile dorico, ed il poderoso basamento composto su 10 livelli di blocchi squadrati. Nell'area esterna al santuario, sono stati scavati diversi ambienti domestici, che fanno pensare agli alloggi dei sacerdoti.
Le Castella è una delle più rinomate località balneari della costa ionica calabrese. Il borgo occupa il più meridionale dei tre promontori Iapigi che la storia antica attribuisce alle odierne località di Capo Cimiti, Capo Rizzuto e Punta Le Castella. Restaurata di recente, la Fortezza Aragonese, è divenuta una delle maggiori attrazioni di tutta la Costa dei Saraceni. Lo strano toponimo invece deriverebbe dal termine Castra Hannibalis, cioè i Castelli di Annibale, che pare abbia edificato ben sette fortificazioni a difesa del suo esercito durante la ritirata a Cartagine. Il borgo venne poi occupato dagli arabi nel IX secolo a.C. e ripreso dagli angioini due secoli dopo, i quali edificarono la prima torre di avvistamento, oggi inglobata dalla fortezza aragonese. Le Castella fa parte dei mitologici tre promontori Japigi, identificati in Capo Rizzuto e a Capo Cimiti. Le spiagge sono composte di sabbie fini di un singolare colore rosso-arancione, depositate in numerose baie.
Alle falde del Monte Consolino si adagia uno spettacolare borgo ricco di storia e cultura, tra i più rappresentativi di tutta Italia: è Stilo, dominato dai ruderi di quello che fu un grande e possente Castello Normanno. A sinistra della porta d'ingresso si può notare un incavo che probabilmente era una tomba. A sovrastare la Chiesa cinque cupole di forma cilindrica rivestite da mattonelle disposte a rombo e spezzate al centro da mattoni simili. Il tetto e le cupole sono ricoperti da tegole di colore giallo rossastro. In ciascuna delle due cupole anteriori, si aprono due piccole finestre monofore; sulle posteriori se ne apre una sola. La porta d'ingresso è sormontata da un architrave in legno. sormontato da un arco a tutto sesto. All'interno s'innalzano quattro colonne diverse che sorreggono le volte del soffitto; dividono l'interno in nove quadrati uguali, escluso l'incavo delle tre absidi, nella cui centrale si trovava l'altare. Numerosi sono gli affreschi, i quali raffigurano immagini religiose.